mercoledì 31 agosto 2011

Momenti di trascurabile felicità

L’estate sta finendo e, prima che questo avvenga, vi consiglio un libro “leggero”, di quelli poco impegnativi, adatti per una lettura spensierata sulla spiaggia. Il libro in questione è: Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo.

Titolo: Momenti di trascurabile felicità
Autore: Francesco Piccolo
Dati: 2010, 136 p.
Editore: Einaudi
Prezzo: 12,50 euro 
Trama: In realtà non c’è una vera trama, è più una raccolta quasi casuale di eventi che possono capitare a chiunque di noi e che, quando accadono, non possono non strapparci un sorriso.
La mia recensione:
DIVERTENTE: questo è un libro divertente, ma davvero divertente, di quelli che mentre sei lì che leggi ti viene da ridere e, guardandoti attorno, ti accorgi che la gente ti sta guardando con quell’aria di “ma che si ride questo?”.
Leggendo questo libro, oltre a farvi delle grasse risate, vi capiterà sicuramente di ritrovarvi in quanto racconta l’autore. A chiunque di noi sarà successa di sicuro una delle cose che Piccolo racconta nel suo libro.
DELIRANTE: devo dirla proprio tutta, alcuni brani del libro sono davvero deliranti, appunto. Sembrano non avere né capo né coda, non avere uno scopo né un senso. Il che non è del tutto male se consideriamo che non stiamo parlando di un libro di alta letteratura ma, di un libro “da spiaggia”.
ROMANTICO: non perché parli d’amore ma perché parla con amore della vita, delle cose più insignificanti che sarebbero grandi se solo avessimo la capacità di apprezzarle per quello che sono: “momenti di trascurabile felicità”.
Informazioni sull’autore: è uno sceneggiatore e scrittore casertano. Tra i suoi libri più noti ricordiamo Allegro occidentale e Storie di primogeniti e figli unici. Tra le sceneggiature Paz! (ispirato ai fumetti di Andrea Pazienza) e Caos calmo. Ha anche una sua rubrica sul quotidiano L’Unità.
Degno di nota:
"Quando la donna con cui dormo ha capito che ognuno deve dormire dal suo lato. Che ci si può abbracciare prima, o quando ci svegliamo la mattina, ma quando si dorme bisogna stare ognuno per i fatti suoi. Dividendo il letto con la stessa meticolosità con cui si tracciava la linea di divisione del banco con il compagno di banco, a scuola."
"Perché in corrispondenza della linea tratteggiata non si riesce mai a tagliare niente, né le buste di tetrapak né i biglietti del cinema o della partita?"
"Soffiare su un pezzo di pane caduto a terra e poi mangiarlo come se fosse stato ripulito."
"Quando la luce si è fulminata e continui a premere l’interruttore guardando in su la lampadina, aspettando il miracolo."
Voto: 6,5 (si può sempre migliorare)



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